Sulla tariffazione delle bollette telefoniche che vede i consumatori ancora una volta fortemente danneggiati, la Lega Consumatori Basilicata prende una posizione netta e chiara.

Già da alcune settimane le principali compagnie telefoniche stanno inviando ai propri clienti comunicazioni scritte, sms ed e-mail con le quali annunciano la variazione del piano di fatturazione sia per gli abbonamenti sia per le ricaricabili.

Le compagnie comunicano ai clienti che “ai sensi della Legge 4 dicembre 2017, n.172 per i servizi di comunicazione elettronica e reti televisive, i servizi e le promozioni attive sui numeri si rinnoveranno su base mensile anziché ogni 4 settimane. La spesa complessiva annuale non cambia.” E fin qui sembrerebbe tutto regolare, con il ritorno alla fatturazione basata su 12 mesi a seguito dell’abolizione, prevista dalla Legge di Bilancio 2018, della tanto discussa tariffazione a 28 giorni che comportava il pagamento di 13 mensilità di canone.

E invece, due righe dopo, le medesime comunicazioni proseguono informando gli utenti che l’importo di ciascun rinnovo aumenterà dell’8.6% a seguito della riduzione da 13 a 12 del numero dei rinnovi mensili delle offerte.


Ed è proprio questa la beffa, perché la spesa totale in un anno non diminuirà, poiché le aziende hanno spalmato l’aumento dei costi introdotto con la fatturazione a 28 giorni non su 13 canoni come previsto inizialmente ma su 12, rendendo vana la lotta realizzata dalle associazioni dei consumatori per ottenere le nuove disposizioni sulla fatturazione mensile.

Dalla Lega Consumatori spiegano che “è vero che ciascuna azienda offre all’utente la possibilità di recedere dal contratto senza costi, come peraltro prevede il Codice delle Telecomunicazioni, ma anche tale circostanza è penalizzante per l’utente soprattutto per quelle fasce di consumatori, come gli anziani, alle quali un cambio contratto causerebbe non pochi disagi; non solo, ma in considerazione del fatto che i principali operatori telefonici stanno procedendo ad aumentare le tariffe mensili nella stessa misura, la libertà di cambiare gestore viene totalmente annullata”.

Inoltre la complessa problematica della tariffazione a 28 giorni si trascina da tempo con numerosi colpi di scena: la delibera di marzo 2017 dell’Agcom stabiliva il ritorno alla tariffazione mensile per gli operatori di telefonia fissa prevedendo 90 giorni di tempo per adeguarsi. Il passaggio alla fatturazione mensile non è però avvenuto e l’Agcom ha quindi stabilito sanzioni per Vodafone, Tre, Fastweb e Wind da 1,16 milioni di euro ciascuna. Solo successivamente, con la Legge di Bilancio, veniva definitivamente stabilito il divieto della tariffazione a 28 giorni per telefonia fissa, mobile, connessioni internet e servizi di pay tv (le compagnie hanno tempo sino al 4 aprile prossimo per adeguarsi). Solo di recente il Tar del Lazio ha congelato l’obbligo del rimborso automatico agli utenti della telefonia fissa per la fatturazione a 28 giorni.

A fronte di tutto ciò, l’ultimo capitolo della vicenda costituito dal rincaro del 8,6%, su cui sta compiendo le opportune verifiche l’Antitrust, ha avuto la conseguenza di far venire meno la ratio dei provvedimenti per cui gli stessi sono state emessi: tutelare il consumatore evitando l’incremento dei costi.

Le richieste di intervento degli utenti non si sono fatte attendere e per questo motivo Lega Consumatori sta raccogliendo le segnalazioni per presentarle all’Autorità Garante al fine di difendere in modo efficace e concreto i consumatori.

Lega Consumatori invita quindi i cittadini della Basilicata colpiti dalla problematica in oggetto a contattare l’Associazione nelle seguenti modalità: 

  • 0835 540260
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  • Consulenza on line